Il pane frattau è una ricetta tipica sarda in cui il pane Carasau viene condito con passata di pomodoro, pecorino sardo e olio extravergine di oliva.
La ricetta del pane frattau che vi proponiamo è quella più semplice e legata alla tradizione, nata per recuparare i pezzi rotti del pane Carasau che venivano bagnati, ricomposti nel piatto e coperti con sugo (se disponibile) e pecorino (spesso le scaglie o la grattugiatura degli avanzi e della parte appena sotto la crosta).
Questa variante semplice del pane frattau spesso viene arricchita da un uovo in camicia, adagiato in cima alla preparazione. Se vi piace potete aggiungerlo per ottenere un piatto ancora più ricco e sostazioso.
INFORMAZIONI
- 2 persone
- 485 Kcal a porzione
- difficoltà facile
- pronta in 20 minuti
- ricetta vegetariana
- si può preparare in anticipo
- si può mangiare fuori
INGREDIENTI
- 400 g di passata di pomodoro o sugo di pomodoro
- 60 g di pecorino sardo
- 2 fogli di pane carasau
- Olio extravergine di oliva
IN QUANTI SIETE?
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PREPARAZIONE
- Per la preparazione del pane frattau occorre un'ottima passata di pomodoro, densa e poco acquosa, oppure del sugo preparato con aglio e cipolla con aggiunta di erbe aromatiche quali basilico o origano.
- Il pecorino va grattugiato, oppure ridotto a scaglie.
- Mettere in un capace piatto un dito di acqua tiepida con un pizzico di sale fino. Mescolare con una forchetta per far sciogliere meglio il sale.
- Bagnare il primo foglio di pane Carasau e metterlo in un piatto. Se si è spezzettato ricomporlo sovrapponendo leggermente i vari pezzi.
- Unire metà pomodoro, cospargerlo bene con il dorso di un cucchiaio, unire un filo d'olio e metà pecorino.
- Bagnare l'altro foglio, sovrapporlo, unire la restante passata, un altro filo d'olio ed il restante pecorino.
- Lasciar riposare una decina di minuti prima di servire.
STAGIONE
Ricetta per tutte le stagioni.
AUTORE
Ricetta realizzata da Barbara Farinelli. Fotografia di Giovanni Caprilli. Tutti i diritti riservati.
I vostri commenti
Barbara Farinelli ha detto:
@Giuseppina: ho fatto diverse prove, io trovo che con il riposo il pane assorba meglio gli aromi degli ingredienti e il sugo si intiepidisca facendo gustare più piacevolmente il piatto. Se però a te piace caldissimo ben venga!
Giuseppina ha detto:
Lasciare riposare 10 minuti??!! ma quando mai...è un piatto che va servito caldissimo...!
MARCO GHISU ha detto:
Mio padre era barbaricino di Orune e diceva che l'uovo in camicia era una variante nuorese che lui non apprezzava.Secondo lui era senza uovo.Il sugo col timo selvatico(detto armidda)era tipico delle zone dove questo ingrediente era reperibile.Io sono di Lei e il timo lo si coglieva su in montagna,specie nel sito di Ortachis, in territorio di Bolotana.Qualcuno lo adopera per insaporire il pecorino.
Barbara Farinelli ha detto:
@Simonetta: ciao Simonetta, grazie del tuo commento. La questione dell'uovo è molto dibattuta. Una volta posi il quesito a un vecchio pastore sardo molto anziano, il quale mi disse che questa ricetta, nata per recuparare i pezzi rotti del pane Carasau che venivano bagnati, ricomposti nel piatto e coperti con sugo (se disponibile) e pecorino (spesso le scaglie o la grattugiatura degli avanzi e della parte appena sotto la crosta) in origine veniva preparata senza uovo in camicia. C'è invece chi asserisce che la ricetta nasca già con l'uovo.
Io per non sbagliare dico sempre che quella che propongo io è una "variante semplice" ;-)
Simonetta ha detto:
Buon pomeriggio!
Volevo precisare, da buona sarda legata alle tradizioni, che nella ricetta TIPICA SARDA l'origano non è tra gli ingredienti del pane frattau, non lo sarebbe nemmeno il timo in realtà poiché il sugo dovrebbe essere preparato con aglio e cipolla aggiungendo al limite una foglia di alloro. Tra l'altro l'uovo non è una variante, questo piatto nasce con l'uovo in camicia posto alla fine della composizione del piatto stesso, la variante sarebbe non metterlo!!!!!!!!! :D
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