Patata Americana: il gustosissimo superfood che viene da oltreoceano
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Cari buongustai, avete mai provato ad utilizzare la buonissima patata americana nelle vostre preparazioni culinarie? Meno famosa nella classica patata che siamo abituati a conoscere, la patata americana oltre che gustosa è un vero e proprio toccasana per la salute.
La storia della patata americana
Chiamata in campo botanico Ipomea batatas e in campo gastronomico patata dolce, la patata americana deriva il suo nome proprio dalla sua origine.
La coltivazione dell'ortaggio infatti si è sviluppata in epoca preistorica, circa 5000 anni fa, nel Nuovo Continente, in particolare nella zona che oggi corrisponde al Messico dove la patata veniva chiamata "camote".
Contemporaneamente esisteva anche una coltura nata con gli spagnoli, grazie all'intensa colonizzazione che fecero ai Caribi, dove l'attuale patata americana veniva chiamata "batata".
Dalle Americhe la patata dolce si diffuse in Europa e in Asia; in particolare in Italia arrivò intorno al 1570 quando i Carmelitani scalzi portarono le patate dolci dalla Spagna in dono a papa Pio V.
Nel 1600 la patata dolce iniziò ad essere coltivata in Toscana, ma per un lungo periodo venne considerata solo una curiosa specie botanica non commestibile, con cui arricchire i giardini.
Le cose iniziarono a cambiare nel 1900 quando gli emigrati, di ritorno dal Brasile, iniziarono a produrre la patata dolce importata dal sud America chiamandola "patata americana".
Oggi la patata americana in Italia è riconosciuta prodotto agroalimentare tradizionale e si coltiva in Puglia e Veneto, dove la più nota è quella di Anguillara a cui è anche dedicata una sagra.
Le differenze con la patata tradizionale
La patata americana in comune alla patata che normalmente siamo abituati a mangiare ha ben poco. Mentre la patata proviene della famiglia delle Solanacee, la patata americana appartiene e quella delle Convolvulacee.
La patata americana non è un tubero ma una radice tuberosa, e il suo colore varia dal giallo, all'arancione, al rosso, al marrone, al viola, fino al beige.
Il suo sapore è dolce perché contiene sette volte più zucchero rispetto alla patata tradizionale ma, nonostante ciò, ha un indice glicemico più basso.
Inoltre la patata americana è ricca di vitamina C e di vitamina A, pensate che ne contiene quasi quanto la carota, che la rendono un vero e proprio "superfood".
Usi della patata americana
In gastronomia la patata americana viene utilizzata in diverse ricette dove si cucina fritta, bollita, al forno, come ingrediente per le zuppe, per il purè, per farcire una focaccia o per tanti altri piatti.
In particolare negli Stati Uniti la patata americana è utilizzata nelle golose Sweet Potato Pie e Sweet Potato Bourbon Bundt Cake, nelle gustose Baked Potatoes e soprattutto come ingrediente principale delle dolcissime patate caramellate.
Inoltre la patata americana viene usata per la produzione di farine, per l'estrazione di amido, per la creazione di coloranti naturali, a scopo ornamentale o per la produzione di mangimi.
Effetti benefici della patata americana
La patata americana è ricchissima di proprietà benefiche per il nostro organismo che la rendono un'alleata perfetta nelle le diete.
La patata americana è consigliata in caso di diabete, la polpa infatti è ricca di carboidrati complessi che il corpo trasforma molto più lentamente rispetto alle patate tradizionali. Ciò fa sì che la patata americana contribuisca alla stabilizzazione o all'abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue.
Nella buccia si trova una sostanza chiamata Cajapo che, oltre a fare bene sempre alla glicemia, collabora alla riduzione del colesterolo.
In Giappone alcune ricerche hanno associato il consumo di patata americana all'abbassamento del rischio di sviluppare tumore al seno, mentre secondo uno studio del 2012 svolto in Uganda, l'ortaggio è così tanto nutriente che solo il 10% di chi lo consuma soffre di carenze vitaminiche.
Inoltre le patate americane contengono molto potassio, pensate che ne hanno di più delle banane, e sono quindi ottime per mantenere sotto controllo la pressione arteriosa.
di Francesca Barzanti, pubblicato il 30/10/2017