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Risvegliare la passione amorosa con… l'aglio!

di Andrea Mengassini

Rubriche Cucina e dintorni Botanica in cucina

AglioL'idea di conquistare la persona amata conciliando i piaceri dell'eros con quelli del palato è antica quanto il mondo, fin dai tempi in cui l'Uomo imparò a riconoscere e utilizzare erbe, spezie e aromi. A questo proposito gli ingredienti a disposizione quotidianamente per le nostre ricette preferite possono regalarci piacevoli sorprese.
È il caso dell'aglio, il tanto vituperato bulbo per gli effetti deleteri sulle nostre relazioni interpersonali: la BBC, storico network televisivo inglese, ha lanciato qualche giorno fa la notizia per cui, secondo uno studio scientifico, ha proprietà afrodisiache, in quanto è ricco di ossido nitroso, per intenderci lo stesso principio attivo dell'osannato farmaco Viagra. Il professor Pasquale Potenza, biochimico all'Università di Buenos Aires in Argentina, ha determinato lo stesso composto chimico anche nelle ottime cipolle rosse di Tropea. "Rimane ancora da accertare in maniera scientificamente attendibile - chiarisce lo studioso - se quanto già appurato possa trovare correlazione a livello biochimico, e quindi a livello farmacologico" (fonte: intervista su www.tropeaonline.it). Questa molecola ha il pregio di esercitare un'azione biologica su particolari recettori delle pareti arteriose, provocando vasodilatazione e quindi migliorando la circolazione ematica: ciò determina un beneficio sulla funzionalità dell'apparato genitale maschile.

La scienza moderna codifica l'antico sapere
In realtà l'aglio (Allium sativum) appartiene assieme alla cipolla (Allium cepa) alla famiglia botanica delle Liliaceae e ciò spiega la convergenza biochimica dell'ossido nitroso in entrambe le specie.
È noto da secoli come rimedio naturale contro l'impotenza o comunque come stimolante la virilità. Storicamente, i faraoni costringevano gli operai intenti alla costruzione delle piramidi a mangiarne grandi quantità, perché li proteggeva da malattie e parassitosi intestinali ma soprattutto perché ne potenziava la forza fisica. Dall'Egitto la coltivazione si estese al Mediterraneo, fino alla Grecia: Galeno e Dioscoride, padri della medicina e dell'erboristica, lo menzionano sia come rimedio per molte malattie che come ingrediente afrodisiaco. Tra i Romani era radicata l'idea che l'assunzione di decotti o addirittura di spicchi interi aumentava la valorosità dei soldati. Nel 1858 è Pasteur che, invece, lo descrive accuratamente e scientificamente come potente antibiotico.

Come utilizzare l'aglio per la cucina afrodisiaca
Ovidio consigliava agli amanti insalata di aglio e cipolle; Galeno definì il bulbo "eccitante per Venere": in ogni caso il problema è il cattivo odore dell'alito, definito tipicamente alliaceo, conseguente alla sua assunzione: ciò è dovuto alla principale componente biochimica del bulbo, l'alliina, che nella pianta in vivo è inodore in quanto ben segregata in un compartimento cellulare. Al momento del taglio o della macinazione, essa si combina con un enzima, di solito confinato in un altro comparto cellulare, che la trasforma in allicina e trisolfuri (composti contenenti zolfo) responsabili dell'aroma fastidioso.
I cuochi più maliziosi, non volendo rinunciare alle proprietà afrodisiache, attenuano di molto il problema servendo in contemporanea foglioline di prezzemolo, oppure qualche grano di caffè o di anice, cumino o cardamomo; altrimenti consigliano di mangiare lentamente una mela o un cucchiaino di miele dopo l'assunzione di questo ingrediente.

Il ricettario popolare ci insegna che è possibile preparare anche bevande stimolanti, ad esempio facendo bollire in mezzo litro d'acqua tre spicchi d'aglio, un gambo di sedano e un rametto di santoreggia; infatti di queste tre piante, tutte eccitanti, sono stati proibiti per tantissimi secoli la coltivazione e il consumo all'interno dei conventi. Oppure si può preparare un vino "rafforzante l'amore" schiacciando una testa d'aglio e facendola macerare in un litro di vino bianco secco per dieci giorni; la bevanda va consumata prima dei pasti, come aperitivo, associata ad altri piatti afrodisiaci.


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