La grappa punta tutto sul turismo
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Rilanciare la Grappa, a partire dalla visita in distilleria. Se ne è parlato al Festival dell'Enoturismo di Vicenza, nell'ambito del quale si è svolto il Talk Show "Turisti in distilleria". Vi hanno partecipato i produttori Paolo Brunello, Jacopo Poli, Vittorio "Gianni" Capovilla, Elena Schiavon e Ivan Dal Toso, insieme ad un outsider, il produttore vinicolo Fausto Maculan. Moderatore, il giornalista Alberto Lupini.
Proprio da Vicenza partì nel 1997 la formula delle "Distillerie aperte", con una settimana di apertura delle aziende per mostrare al pubblico tutte le fasi della distillazione, direttamente tra gli alambicchi. Un successo per molti anni, ripreso in tutta Italia dove sono nate le "Grapperie Aperte". "Una formula che negli ultimi tempi sta conoscendo una fase di stanca, con un calo di presenze" ha ammesso Ivan Dal Toso, titolare dell'omonima distilleria. E c'è chi come Vittorio Capovilla da due anni ha abbandonato l'iniziativa.
Un fenomeno inserito nel contesto di un calo generalizzato dei consumi di alcolici fuori casa per le ben note questioni legate ai limiti per la guida. Come superare l'empasse? Per lo stesso Capovilla la strada è quella di una crescita qualitativa nella produzione di distillati che possa interessare un pubblico di veri appassionati. Dissente Jacopo Poli, per il quale la grappa ha conosciuto un notevole incremento qualitativo negli ultimi decennni, legato sia alla tecnologia di produzione che alla qualità delle materie prime, ovvero ai progressi delle aziende vinicole e allo stato delle vinacce fornite da queste ultime. "Il vero problema - ha puntalizzato Paolo Brunello - sta nella mancanza di trasparenza in etichetta: è difficile comprendere se il venditore è anche produttore oppure solo un imbottigliatore". "Questo - gli fa eco Poli - comporta una parcellizzazione dell'offerta con oltre 1500 imbottigliatori a fronte di 120 distillatori e l'incapacità di competere nel mondo con gli altri distillati, come Tequila e Rum. Prodotti dal gusto più facile e in grado di comunicare in modo più efficace il proprio territorio di origine".
L'apertura alle visite del pubblico per mostrare i luoghi in cui si produce "per davvero" la grappa è stato identificato come il punto centrale. Per questo, è stato concordato, la visita deve essere destagionalizzata. Iniziative come il Museo della Grappa di Poli o l'accoglienza agrituristica per Brunello vanno esattamente in questa direzione. Per la promozione, la proposta arriva da Fausto Maculan: creare una sinergia nel territorio, tra distillerie, ristoranti e cantine. Unire le produzioni di eccellenza in un circuito turistico nel quale in ogni tappa si possano trovare informazioni che rimandano alla successiva. E ancora, internet, identificato quale strumento in grado di informare e coinvolgere pubblici anche molto lontani.
di Barbara Farinelli, pubblicato il 03/11/2009